ROMA
PROMO
ARTE
Nasce nella Capitale il primo sportello per la promozione, lo sviluppo e la riqualificazione del mondo artistico italiano, con sede nel quartiere Eur di Roma, in quel di piazzale K. Adenauer 1. “L’intento è quello di ridare dignità a tutto il mondo artistico/culturale – afferma Pietrangelo Massaro, Presidente della Commissione Cultura del XII Municipio, nonché ideatore e promotore del progetto – ai suoi operatori ed anche agli appassionati. Con Roma Promo Arte vogliamo anche rispondere alla necessità di collocare Roma al pari delle altre capitali europee e mondiali, proprio con la promozione e gestione del nostro patrimonio culturale e dei nostri creativi. La mission è aiutare gli artisti a realizzare i loro progetti, seguendoli in tutte le fasi di attuazione; dall’ideazione alla produzione, senza tralasciare la formazione e l’aggiornamento. Il punto di forza di tali incontri e confronti è, inoltre, il nutrimento di nuove idee”.
Il Progetto prevede la compartecipazione di diversi responsabili, addetti a coordinare e regolare i differenti settori. Tra loro Max Durante che supervisiona il settore musica e multimedia, Beatrice Gregorini responsabile del comparto teatrale: Micaela Lattanzio si occupa della grafica e del design, mentre a Lara Carollo va il coordinamento di tutta la parte burocratica ed amministrativa. Non manca anche il confronto ed il dialogo con l’estero a cui è designata la francese, ormai da anni operativa di fatto nel nostro Paese, Sylvie Recrosio addetta a promuovere e diffondere all’esterno la produzione tricolore, nonché responsabile del dialogo con le Ambasciate. Togaci è il referente per le arti figurative, Silvia Pisano supervisiona il settore danza, Pierluigi Manieri è il coordinatore per la letteratura e produzione cinematografica. A loro si aggiungono di volta in volta anche altri esperti pronti ad incrementare ed arricchire i diversi team di lavoro.
La Direzione Artistica di Roma Promo Arte è affidata all’artista, nonché regista e fotografo, Flavio Parente, il quale ci spiega come con la realizzazione di questo sportello si sia voluta creare “una rete interattiva fra artisti per valutare i diversi lavori e prodotti da ogni punto di vista; per realizzare un network che sia di supporto ad ogni singolo artista. Nessuno deve sentirsi più da solo bensì essere consapevole di far parte di un mondo creativo, di stare all’interno di un circuito su cui fare affidamento e questo non solo per lo sviluppo e la promozione del proprio talento, ma anche per una crescita e consapevolezza professionale che nasce proprio dalla collaborazione. Non è casuale nemmeno la ricerca di un dialogo tra le istituzioni e gli artisti. Tale confronto vuole combattere ogni forma di ghettizzazione e dare un nuovo slancio e maggiore possibilità di realizzazione ai progetti”.
“Uno sportello, dunque, a cui rivolgersi – interviene Massaro – proponendo idee e iniziative artistiche, per ottenere il supporto di una rete di professionisti pronti a valutare e realizzare i progetti ritenuti validi. Un mix di professionalità a disposizione di coloro che vogliono promuovere le proprie idee artistiche, per riqualificare la realtà del patrimonio creativo italiano, e far ripartire la crescita di un settore, quello della cultura, che da sempre è stato un vanto per l’Italia ma che, nel corso degli ultimi anni, è stato troppo trascurato”.
La sensazione di chi ha assistito alla presentazione ed inaugurazione di Roma Promo Arte è che sia finalmente giunto il tempo giusto per portare una rinnovata percezione della dignità professionale degli artisti, non solo riservata agli addetti ai lavori, ma da far pervenire anche al resto della popolazione, a partire dalla formazione scolastica. Ovunque all’estero, ogni artista trova un collocamento sociale al pari di ogni altra tipologia di professionista, mentre in molti possono testimoniare che quando alla domanda “cosa fai per vivere?” si risponde “l’artista”, in troppi in Italia sono pronti a ribattere: “si ok e invece che lavoro fai”? E questo, nel Paese che ha circa l’80% del patrimonio artistico e culturale del mondo intero, è decisamente obsoleto e culturalmente quanto umanamente, non più accettabile.
Di: Fabiana Carucci