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Roma – Istituto Giapponese di Cultura venerdì 18 gennaio presenta KIMONO ovvero l’arte d’indossar storie

17 Gennaio 2019 - ARCHIVIO

C.S. a cura di Maria Cristina Gasperini

venerdì 18 gennaio 2019 dalle ore 17
finissage_gallery talk_brindisi_ikebana
dalle 18.30 HANA MONOGATARI Storie di fiori incontro dimostrazione con le tre scuole di Ikebana Ikenobo, Ohara, Sogetsu.

Istituto Giapponese di Cultura
via Antonio Gramsci 74 Roma

7 novembre 2018 > 19 gennaio 2019
ingresso libero 

orario: lun-ven 9.00-12.30/13.30-18.30
merc fino alle 17.00 sab 9.30-13.00 (sabato 19 gennaio ultimo giorno)

in collaborazione con

si ringrazia

L’abito fa il monaco, il bambino, il giapponese, il fiore, come spiegano le quattro sezioni della mostra, ispirate a religione, infanzia, tradizione e natura, che vanno dipanando intrecci narrativi e icone su tessuto. Dalla collezione privata Manavello, in collaborazione con il Museo delle Civiltà di Roma, una selezione di pregiati kimono uomo/donna/bambino della prima metà del secolo scorso mostra risvolti (sociali), strascichi (antropologici) e storie, tessute, ricamate, tinte in filo e in capo, accompagnate da ikebana Ikenobo, Ohara e Sogetsu, bambole aquiloni e tutto il bello che c’è.

KIMONO
ovvero l’arte d’indossar storie
7 novembre 2018 > 19 gennaio 2019
orario: lun-ven 9.00-12.30/13.30-18.30 merc fino alle 17.00 sab 9.30-13.00
Istituto Giapponese di Cultura via Antonio Gramsci 74 00197 Roma info: 06 3224754 www.jfroma.it

Il kimono ha costituito, sin dagli albori della propria origine, una sorta di foglio su cui la Storia e le scelte estetiche dell’uomo, determinate da innumerevoli fattori, hanno scritto e “disegnato” gli effetti dell’evoluzione della società. Essi rappresentano pertanto un’icona culturale paragonabile ad una “fotografia istantanea” di ogni epoca. La collezione Manavello comincia a prendere forma una quindicina di anni fa da una profonda passione per il Giappone e per la sua raffinatissima cultura. Ne ho intrapreso lo studio fortemente attratta dalle arti applicate, in modo particolare dai tessuti, ed altrettanto fortemente motivata ad approfondirne la conoscenza, focalizzando la mia attenzione sugli abiti ed affiancando a questa l’acquisizione di un primo nucleo di kimono di inizio Novecento…In una prima fase ho rivolto la mia attenzione a pregiati pezzi legati ad antichi metodi di lavoro e a minute fantasie: si tratta in prevalenza di abiti realizzati per una clientela di alto livello che richiede lussuose stoffe di seta tessute a telaio o decorate a mano da artisti e da abili artigiani. Successivamente mi sono avvicinata all’ indagine dei kimono ascrivibili al primo quarantennio del Novecento, nei cui patterns, oltre ai soggetti classici sovente rivisitati in chiave moderna (i cosiddetti kimono Taisho Roman), sono presenti curiosi riferimenti a fatti di cronaca contemporanea o sorprendenti relazioni con la coeva pittura ed arte occidentali, cui il Giappone guardò con considerevole interesse soprattutto negli anni fra le due guerre. Ne sono una testimonianza, ad esempio, il piccolo kimono da bambino che richiama l’episodio bellico fra Giappone e Cina del Manchukuo (1932) o l’appariscente kimono da donna a sfondo viola, in cui l’acceso contrasto cromatico fra il fondo e le foglie e la dimensione gigantesca del motivo decorativo ricordano le estrose soluzioni dell’Art Decò…                                                                            Lydia Manavello

collezione Lydia Manavello
a cura di Yurina Tsurui e Maria Cristina Gasperini
allestimento: Nobushige Akiyama
testi: Lydia Manavello, Loretta Paderni (MUCIV)
ikebana: esporranno nell’ordine,
le scuole Ikenobo (6-23 novembre), Ohara (24 nov-7 dicembre)
e Sogetsu (7-19 gennaio)
Si ringrazia Galleria Nazionale d’Arte Moderna

www.jfroma.it