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PREMI NOBEL ED ACCADEMIA DEI LINCEI

9 Ottobre 2013 - ARCHIVIO

Di: Giovanni Anzidei

Capo Ufficio Stampa Accademia dei Lincei

 

Premio Nobel per la  Medicina per il trasporto cellulare
 
“L’Accademia dei Lincei é orgogliosa – ha detto il  Presidente Lamberto Maffei – che un suo socio straniero, Randy W. Schekman,  cooptato nel 2010 nella categoria delle Scienze Biologiche dei Lincei per  le sue ricerche a livello del metabolismo cellulare, sia stato onorato,  assieme con James E. Rothman e Thomas C. Sudhof, del Premio Nobel per la  Medicina per il trasporto cellulare”. 
 
 
Premio Nobel per la Fisica
 
“Era ora!” ha dichiarato il fisico Giorgio Salvini, Presidente onorario dell’Accademia dei Lincei all’annuncio del  Premio Nobel per la  Fisica assegnato a Peter Higgs e Francois Englert. “L’idea che  ci fosse una particella madre (detta la particella di Dio alla quale si  deve l’esistenza della massa  n.d.r.) fu subito benvenuta negli anni 70 del  secolo scorso.  Molti la pensavano importante, come finale della gloriosa  storia delle particelle elementari che costituiscono il nostro universo. Nel  2012 l’Higgs è stata scoperta al CERN da Fabiola Gianotti, Accademica dei  Lincei, con due strumenti, ATLAS e CMS, che rappresentano il meglio del genio e  anche della fatica umana. L’attesa era che questa scoperta potesse chiudere  tutta una storia.  Ma ormai appare chiaro che non è così. Ogni scoperta  aumenta le prospettive. Non sono venuti in quest’anno altri ritrovamenti  analoghi e l’Higgs sembra per ora un sovrano dominante. Ma gli interrogativi  sorti in questi ultimi anni dall’esplorazione del nostro Universo, Galassie, Energia oscura, Materia oscura, Buchi neri sono semmai aumentati. I secoli a  venire porteranno nuovi risultati ancora inattesi. Non è escluso che altri  esseri intelligenti fuori dal sistema solare vengano ad ammirarci ed  aiutarci. Per quanto riguarda il nostro Higgs e l’eventuale famiglia di cui  esso è il capostipite, dovremmo attendere almeno un altro anno. Infatti LHC deve  aumentare la sua energia e migliorare la sua generale manutenzione e le sue  prestazioni. Insomma – conclude Giorgio Salvini – possiamo rallegrarci perché la  scienza è nuovamente davanti a un problema aperto e affascinante”.
 
Nobel per la chimica
 
 
“Il lavoro dei tre scienziati premiati  con il Nobel conferma una emergente tendenza nella chimica di sostituire le  provette con il calcolatore”. Così l’Accademico dei Lincei Prof. Sergio  Carrà,commenta il  Nobel per la chimica assegnato oggi.  

 “I premi – aggiunge  – sono stati assegnati  per ricerche  intese a sviluppare  modelli di  simulazione di sistemi chimici complessi. In particolare la caratteristica  comune  dei tre scienziati cui e’  stato conferito, e’ di avere saputo impiegare il calcolatore nella descrizione  del comportamento dinamico di diversi tipi di molecole, in particolare  polimeriche, la cui complessita’ richiede un approccio a diverse scale nelle  quali la fisica quantistica e la newtoniana si integrano”.

“L’importanza di questo approccio – prosegue Carrà – si  riscontra nella possibilita’ di affrontare problemi la cui complessita’ rende  difficile  una esaustiva indagine  sperimentale. Significativo e’ inoltre il fatto che le loro ricerche sono  focalizzate sulle molecole biologiche con importanti possibili ricadute nella  progettazione di farmaci.    

Il piu’ anziano, Martin Karplus, austriaco di nascita ed  affiliato alle Universita’ di Strasburgo, Harward e Cambridge, si deve  considerare un pioniere della chimica teorica essendo stato uno dei protagonisti  del suo sviluppo  dal dopoguerra  sino ai giorni nostri. I suoi lavori, che traggono l’origine dall’applicazione  della meccanica quantistica alle molecole,   si sono successivamente arricchiti grazie agli sviluppi nella  spettroscopia e nella dinamica molecolare applicata alle proteine. Nel 2011 gli  e’ stato conferito il premio internazionale per la chimica dell’Accademia  nazionale dei Lincei.

Michael Levitt, britannico, affiliato all’Universita’ di  Stanford, e’ un pioniere della dinamica molecolare che ha applicato in  particolare alla simulazione del DNA e alle proteine. Inoltre e’ riuscito a  predire con il calcolo alcune strutture molecolari.

Arieh Warshel, nato in Israele, affiliato all’Universita’ della  Southern California – conclude il Prof. Carrà – e’ un maestro della biochimica  computazionale, mediante la quale ha simulato la funzionalita’ di sistemi  biologici e la cinetica delle reazioni enzimatiche”.