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Estate Romana 2019, Filarmonica Romana – STUPORE e gli appuntamenti 2019

26 Giugno 2019 - ARCHIVIO

C.S. a cura di S. Ciccarelli

 

Si chiama Stupore la nuova edizione dei Giardini della Filarmonica, il festival estivo dell’Accademia Filarmonica Romana, che da poco conclusa la stagione n.198, apre le porte a un viaggio fra le arti del mondo dal 26 giugno al 6 luglio nella sua sede di via Flaminia 118, a due passi da piazza del Popolo, alle pendici di Villa Borghese.

L’iniziativa è parte del programma dell’Estate Romana promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e realizzata in collaborazione con SIAE.

Grazie al contributo appassionato degli Istituti di cultura stranieri e delle realtà internazionali che animano la vita culturale della capitale, anche quest’anno i Giardini saranno uno spazio aperto alle molteplici espressioni artistiche contemporanee e alle tradizioni millenarie dei paesi coinvolti: in programma musica (classica, contemporanea, jazz, etnica, tradizionale), mostre, incontri, letture, e ogni qualsivoglia evento che possa incuriosire il pubblico, organizzati in più appuntamenti al giorno fra Sala Casella, Sala Affreschi e Giardini, con l’originale palco all’aperto, una rivisitazione in chiave moderna e stilizzata della fontana della Barcaccia realizzata per la Filarmonica dal regista Denis Krief.

 “La musica riesce sempre a sorprenderci. Anche quando crediamo di conoscerla: le infinite declinazioni dell’invenzione musicale sono altrettanti motivi di stupore, se solo ci poniamo in ascolto in modo aperto e curioso, senza lasciarci condizionare dall’abitudine” spiega Andrea Lucchesini, direttore artistico della Filarmonica Romana. Tra i motivi di stupore ci sarà la presenza di giovanissimi e valenti musicisti classici, impegnati come solisti, in formazioni cameristiche e nei gruppi orchestrali: a partire dall’enfant prodige Teo Gertler, appena undicenne e già con una serie di riconoscimenti internazionali, violinista slovacco cui la Filarmonica affida il concerto d’apertura di mercoledì 26 giugno in Sala Casella. Sul palco insieme a un’altra giovane promessa, il ventiduenne pianista italiano Antonio Gomena ‒ neanche 35 anni in due ‒, Gertler esegue un programma di impronta classica dedicato a Vivaldi, Mozart, Paganini, e Zigeunerweisen di Pablo de Sarasate, in cui risuonano echi di arie e motivetti di musica gitana. La giornata prosegue con il Jihye Lee Jazz Quartet che prende il nome dalla giovane vocalist e compositrice coreana Jihye Lee che proporrà musica jazz con originali contaminazioni con la musica tradizionale coreana, tratta dal suo ultimo album Diamond Sutra Reader.

Il 27 giugno ci sarà l’omaggio alla millenaria cultura persiana, con un’esposizione di opere di artiste iraniane, la presentazione del libro È solo la voce che resta della poetessa Forugh Farrokhzād ‒ la più intensa delle scrittrici persiane del ‘900 ‒ e l’esecuzione di musiche tradizionali della regione del Lorestan, impreziosita dalla presenza di Faraj Alipour, fra i più celebri virtuosi di kamancheh.

Il 28 giugno la giornata si apre con il concerto multimediale One voice, two lands, risultato finale del lavoro combinato di studenti e docenti dell’Università californiana di Irvine e dell’Università di Tor Vergata, che presenteranno composizioni in prima assoluta in un incontro con la danza (coreografie di Lisa Naugle) e live video (a cura di John Crawford). Si cambia genere con il secondo appuntamento di giornata, affidato all’ensemble di Germano Mazzocchetti, poliedrico compositore, dedito alla musica per il teatro, la commedia musicale, il cinema e la televisione, oltre che rinomato virtuoso della fisarmonica. In programma le sue musiche, fra sonorità popolari e mediterranee, unite a citazioni jazzistiche e rimandi alla tradizione colta.

Ci riporterà in Italia il primo appuntamento del 29 giugno, dedicato al belcanto, di cui saranno protagonisti il soprano Eleonora Contucci e il baritono Umberto Chiummo, interpreti di alcune delle più celebri arie e duetti di Mozart, Pergolesi, Rossini, Donizetti.

Si cambia atmosfera nell’evento della sera, nei Giardini, con i ritmi dei tamburi tradizionali giapponesi “Taiko” affidati alla formazione Munedaiko fondato da Mugen Yahiro. La vibrazione del tamburo facilita il risveglio dell’energia vitale presente in ognuno di noi e il ritmo percussivo di questi antichi strumenti, dal sapore ancestrale, permetterà al pubblico di condividere un respiro comune di forte spiritualità.

La musica di tradizione irlandese sarà rivisitata il 30 giugno dal violoncello e dalla voce di Naomi Berrill affascinante e poliedrica artista, “artigiana della musica” nata in Irlanda ma toscana di adozione con collaborazioni prestigiose e in ambito diverso (dal coreografo Virgilio Sieni al violoncellista Giovanni Sollima). Il concerto della Berrill si dividerà fra musica folk irlandese e sue musiche originali, con un’anteprima del suo nuovo album Suite Songs, frutto della sperimentazione tra il folk della sua terra, il jazz, il barocco e il pop d’autore. A seguire il concerto di Extradiction nuova realtà musicale ideata da Marco Sinopoli, compositore e chitarrista del gruppo, che propone un repertorio originale, sintesi fra la musica composta e l’improvvisazione e che riunisce musicisti provenienti dal mondo della classica con quelli dal sound più jazzistico.

L’1 luglio dalla Colombia arriva l’Orquesta Filarmónica di Medellín (Filarmed), formazione che vanta 35 anni di storia e fra le principali della Colombia, e che nel suo repertorio unisce alla tradizione sinfonica ‘classica’, la musica della propria terra. Per il debutto alla Filarmonica (con un concerto speciale a ingresso gratuito), diretta da Juan Pablo Valencia, la Filarmed propone un programma per gran parte di musica colombiana del Novecento, fino alle nuove generazioni con Concierto a la Colombiana di Nicolas Prada (1990) e Los Adioses di Juan David Osorio (1985).

Sarà interamente dedicata ai giovanissimi talenti la giornata del 2 luglio, con gli ensemble di arpe, archi e legni della JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia orchestra di bambini e ragazzi nata nel 2006 che raccoglie oggi circa 400 strumentisti dai 5 ai 21 anni. A loro si unisce con un recital Carlotta Maestrini, pianista siciliana, classe 2005, unica pianista ad essere premiata al Concorso Abbado nel 2017.

Non mancherà lo spazio per la musica contemporanea, con l’omaggio il 3 luglio alla scrittura di Michele dall’Ongaro. In programma Gilda, mia Gilda (per non dire Il Rigoletto) una rivisitazione di una delle più celebri opere verdiane, melologo del 2001 per voce recitante e quintetto d’archi, su testo di Vittorio Sermonti. Ne sono interpreti l’attore Alfonso Veneroso, il Quartetto Henao con il contrabbassista Antonio Sciancalepore diretti Erasmo Gaudiomonte. Il melologo sarà preceduto dal concerto del Quartetto Henao che eseguirà il Quartetto n. 5 (2003-04) del compositore romano e il Quartetto in mi minore di Verdi.

La magia dell’India rivive il 4 luglio grazie ai diversi generi della raffinata musica classica vocale hindustani del nord del Paese: sono il khayal (letteralmente fantasia, immaginazione) forma di canto considerata fra i punti più alti di fusione fra cultura indiana e cultura persiana, il tarana, il thumri e il bhajan. La voce in questa occasione sarà quella di Supriyo Dutta, sostenuto per la parte strumentale da Sabir Khan, simbolo del sarangi in India (il principale strumento ad arco della musica indiana) e Nihar Mehta al tabla (il caratteristico tamburo indiano). La giornata si apre con il concerto “Giovani prodigi”: hanno infatti quindici e sedici anni, entrambe provenienti dalla Scuola di Musica di Fiesole, la violoncellista Maria Salvatori, selezionata per partecipare all’attività della nuova orchestra giovanile internazionale della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, e la pianista Rosamaria Macaluso vincitrice del Premio Abbado 2016. Le due interpreti eseguono Bach, Schumann e Brahms. Ad impreziosire il concerto le letture di alcune poesie e testi di diversi autori ispirate alle musiche in programma, a cura dell’Associazione Un mercoledì da lettori.

Il viaggio nella musica di altri paesi prosegue il 5 luglio con il recital del pianista bulgaro Ivan Donchev, che accosterà ai celeberrimi nomi di Chopin e Liszt la musica di Pancho Vladigerov, il più importante compositore, didatta e pianista bulgaro del XX secolo. Il concerto si inserisce nell’ambito dei festeggiamenti per i 120 anni dalla nascita del compositore, e si impreziosisce con l’allestimento della mostra “Vladigherov nel caleidoscopio musicale del XX secolo”. Sarà invece dedicato agli Stati Uniti d’America il secondo appuntamento della giornata che prende il titolo di Il diritto degli altri, in cui l’attore David Riondino approfondisce il tema dei diritti civili con letture tratte da testi poetici, discorsi e vari scritti su un argomento quanto mai attuale, accompagnato sul palco dal duo formato dal poliedrico clarinettista Gabriele Mirabassi e il giovane e talentuoso pianista Enrico Zanisi. Un incontro tra due musicisti lontani per generazione, ma vicini per sensibilità e provenienza, fra la libertà dell’improvvisazione jazz e la cura del dettaglio della musica classica.

Ultima giornata il 6 luglio. Si apre alle ore 20 con il concerto In questo viaggio del Tupa Ruja, formazione in trio (Martina Lupi, Alessandro Gwis, Fabio Gagliardi) che fonde le sonorità ancestrali della cultura aborigeno-australiana con improvvisazioni vocali e sperimentazioni elettroniche, recuperando brani di lingue e dialetti diversi. Si conclude con ‘s Wonferful e la voce di Raffaella Misiti, accompagnata da Pino Perris al pianoforte, Alessandro Tomei ai fiati, Aldo Perris al contrabbasso e Francesco De Rubeis alla batteria. Un incontro e un racconto con la musica dei tanti musicisti europei che fra le due Guerre migrarono oltreoceano, e i suoni, nuovi, inaspettati, provenienti dalle Americhe. Lo testimoniano le musiche di Gershwin, Berlin, Weill, Gardel e Piazzolla.

Come ogni anno, all’interno dei Giardini durante il festival sarà presente un punto ristoro. Quest’anno ne avrà cura Hummus Town un progetto e un’iniziativa nata da poco a Roma fa per far conoscere il cibo e la cultura siriana nel mondo, contribuendo all’integrazione di rifugiati nella nostra società.

 

Info: filarmonicaromana.org, tel. 06 3201752, promozione@filarmonicaromana.org

 

Biglietti: singolo concerto 10 € (+ diritto di prevendita). Biglietto cumulativo intera giornata 16 €. Il concerto dell’1 luglio è a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.