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Ai Lincei il mistero di Tunguska

12 Marzo 2014 - ARCHIVIO, SCIENZA RICERCA SALUTE
Ai Lincei il mistero di Tunguska

 

IL MISTERO DELL’ASTEROIDE DI TUNGUSKA DOPO OLTRE UN SECOLO DI RICERCHE

 

I risultati della spedizione italiana

 

Conferenza del Prof. Luca  Gasperini  giovedì 13 marzo ore 16.00 via della Lungara,10 Roma

Roma, 12 marzo 2014 – Il mistero, ancora irrisolto, dell’asteroide di Tunguska, caduto in Siberia nel 1908, ed esploso prima di toccare Terra con una energia, pari a 1000 bombe atomiche, che ha carbonizzato 80 milioni di alberi e devastato un’area di 2.000 chilometri quadrati, sarà illustrato in una conferenza all’Accademia dei Lincei dal Prof. Luca Gasperini giovedì 13 marzo alle ore 16.00. Palazzo Corsini, via della Lungara, 10 Roma.

L’incredibile evento di Tunguska, definito il più grande impatto di un corpo celeste della storia moderna, ha incuriosito moltissimi scienziati ed ha acceso la fantasia degli scrittori di fantascienza. Ad aumentare la curiosità é  il fatto che l’asteroide è caduto in una zona impervia della Terra, ghiacciata per 10 mesi l’anno, abitata da una popolazione nomade che dopo il terribile evento ha considerato tutta area dell’impatto maledetta dal Dio OTKI, Dio del tuono, e resa per questo ancora più inaccessibile.

L’esplosione avvenuta a 10 Km di altezza dal suolo, è stata di 15 Megatoni, equivalente a 1.000 bombe come quella lanciata su Hiroshima. La notte seguente l’esplosione il cielo di tutto il nord Europa e del centro Asia è rimasto illuminato e si legge nelle cronache che a Londra si poteva leggere il giornale senza accendere la luce. Questo chiarore è stato prodotto dall’enorme quantità di pulviscolo prodotto dall’esplosione, che ha invaso le zone alte dell’atmosfera ed ha fatto scattering riflettendo la luce del Sole.

Lo scrittore di fantascienza Alexander Kazanev, grande ufologo, ha scritto un affascinante libro che ha talmente influenzato l’opinione pubblica al punto che nella missione scientifica a Tunguska guidata dal Prof. Leonid Kulik  nel 1999, sono stati inseriti in gran segreto alcuni astronauti russi che dovevano verificare la presenza di una astronave aliena in fondo al lago che si è formato nella superficie ghiacciata del permafrost dopo l’impatto.

“Sono pochi i problemi scientifici che hanno un impatto sull’immaginario collettivo pari a quello del cosiddetto Evento di Tunguska- dice il prof. Luca Gasperini – Ciò è sicuramente dovuto a una serie di circostanze peculiari, come ad esempio l’enorme energia liberata dall’esplosione, o l’alone di mistero che ancora avvolge la catastrofe a distanza di un secolo per la mancanza di una chiara e univoca ricostruzione. Tutto questo ha alimentato una serie di ipotesi fantascientifiche che hanno chiamato in causa, a seconda del periodo storico, astronavi aliene, buchi neri, o addirittura un esperimento di Nikola Tesla sul trasporto di energia elettromagnetica. Il fatto probabilmente più inquietante sottolinea Gasperini – è la consapevolezza che eventi di questo tipo non sono facilmente prevedibili e costituiscono una minaccia costante per gli abitanti del Pianeta. E’ ormai chiaro infatti, che eventi del tipo “Tunguska” sono tutt’altro che infrequenti nella storia della Terra e ne hanno condizionato in modo decisivo l’evoluzione geologica e biologica. Il Mistero di Tunguska, rievocato seppure a scala molto ridotta dal recente evento di Chelyabinsk, sempre in Russia, ha tutti i requisiti per stimolare la curiosità di tutti noi. Da poco tempo, come risultato del lavoro di un gruppo di ricerca italiano, abbiamo una nuova chiave di lettura dell’Evento di Tunguska, che potrebbe aiutare a svelarne l’alone di mistero. I risultati di una spedizione Italiana – conclude il Prof. Luca Gasperini – fanno ipotizzare un nuovo scenario dell’evento basato sul ritrovamento di un cratere da impatto e ci costringono a rivedere le nostre ipotesi sulla dinamica di eventi di questo tipo”.

In alto foto del lago formatosi nel cratere dell’impatto (il 30 giugno 1908) a seguito dello scioglimento dei ghiacci fossili del permafrost, presente da milioni di anni nella regione

 

Giovanni Anzidei

Capo Ufficio Stampa Accademia Nazionale dei Lincei

Palazzo Corsini – via della Lungara, 10 – 00165 Roma

tel. 0039 06-68027216 fax 0039 06-68027334

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