Sintesi della conferenza del prof. Pietro Rescigno ai Lincei 14 marzo ore 11.00
“Un discorso sui valori ‘non negoziabili’ (che taluno chiama ‘sensibili’, mutuando la terminologia di altra materia) deve non solamente individuare i settori dell’esperienza individuale e collettiva in cui il problema è avvertito, ma prima ancora i soggetti e i luoghi della ‘negoziazione’ in vista di una possibile mediazione o di una constatata impossibilità di trovare regole risolutive dei conflitti”. Lo scrive il Prof. Pietro Rescigno, Accademico dei Lincei, nella presentazione della conferenza “La centesima Pecora. I valori non negoziabili e il diritto”, che terrà all’Accademia dei Lincei venerdì 14 alle ore 11.00. “Che siano in prima (se non esclusiva) istanza i partiti politici e il Parlamento attori e sede del confronto è posizione in teoria coerente con i principi e le strutture della democrazia rappresentativa, ma – prosegue Rescigno – essa non risponde ai dati di realtà, soprattutto nel nostro paese e con riguardo ai temi che il legislatore elude o disciplina in maniera lacunosa o contraddittoria. Di qui la particolare attenzione che occorre riservare ai giudici e alla loro funzione in senso ampio ‘supplente’, con riguardo a interrogativi che toccano la vita e il destino degli uomini dalla nascita alla morte (si pensi, a titolo esemplare, alla procreazione medicalmente assistita e al testamento biologico), dove non è risolutiva la contrapposizione e la scelta tra una visione laica e una considerazione ispirata da postulati religiosi, nella moderna società secolarizzata e nello Stato impegnato a rispondere a pressanti domande riferite a bisogni di istruzione, sanità, welfare. Il giurista – conclude l’Accademico Linceo – può utilmente segnalare il significato e l’importanza di ragionevoli esiti ‘compromissori’ che nella storia delle idee e delle leggi hanno avuto dispute e contrastanti indirizzi sulle grandi questioni della modernità, così nella codificazione civile (autonomia contrattuale, fatti illeciti, proprietà) come nelle Carte costituzionali più avanzante e nella nostra in particolare (famiglia e filiazione, iniziativa economica, lavoro)”.

Giovanni Anzidei