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STORIE DI CASA MIA (Pensieri – Tenerezze – Amore) Di: Franca Bellini

8 Febbraio 2013 - ARCHIVIO
STORIE DI CASA MIA (Pensieri – Tenerezze – Amore)  Di: Franca Bellini

 

STORIE DI CASA MIA (Pensieri – Tenerezze – Amore)

  Di: Franca Bellini

 

 

 

Recensione di: Fabiana Carucci

 

“Te dono co’ affetto e simpatia ‘sti pensieri che so de casa mia! 

”M’auguro che l’accoj con amore e li giudicherai pe’ quel che so: momenti d’abbandono e tenerezza e proprio pe’ sta gran semplicità se a leggeli te toccheranno er core, er giudizio che tu je saprai da sarà senzarto condito de bontà”!

…..Dedica ad un’amica.

 

Franca ha una lunga e bellissima vita da raccontare e ricordare e lo fa con le poesie.

Lei li chiama “pensieri, tenerezze, amore”, con cui parla ai suoi cari e a tutti quelli che hanno attraversato la sua vita, lasciandole un’impronta nel cuore. Così ha raccolto in un libro che ha chiamato “Storie di casa mia” le poesie ed i pensieri di tutta una vita.

Franca è una nonna, una mamma, una moglie, un’amica, una cittadina che “litiga con il TG”: una donna come tante, che adora la semplicità e la vita umile ma vera, che ha vissuto da bambina “nel dopo guerra” dello scorso secolo e che ha trascorso una vita di dedizione ai suoi cari, una vita che…prima il dovere e poi il piacere.

Franca ha finalmente dato voce ad una vena artistica forte, al suo essere profondo ed artistico che per motivi di praticità e di esigenze di vita quotidiana non ha mai potuto esprimere prima: come molti della sua generazione del resto; o giù di li. 

Così, il desiderio di comunicare una vita di pensieri, di emozioni, di sentimenti è stato messo in forma di poesia, in dialetto romanesco per lo più, la sua lingua del vivere quotidiano, della sua città: la sua poesia nella sua lingua.

Spiando allora nei pensieri di Franca, andiamo a scoprire che…

 

 

FELICITA’ 

La felicità esiste:

nella salute,

in una giornata di sole,

nel sorriso di un bimbo,

nella pace di una famiglia,

in un fiore donato…

Ma noi poveri uomini, non la vediamo:

e Tu, o Signore, aiutaci a vederla

in queste piccole ma sostanziali cose.

Signore, non lasciarci brancolare

Nel buio dell’infelicità

che ci creiamo

cercandola nelle effimere – grandi cose.

                                                                   Roma, fine 1970

 

 

 

L’AMICIZIA

L’amicizia se po’ paragonà

A ‘n vaso de cristallo.

Brilla e ha valore

fino che nun casca.

Quanno tonfa per tera

Lo poi riappiccicà come te pare;

poi usà, si voi, er collante più perfetto

e a riattaccallo sembrerà ‘n giochetto.

A vedello, ‘sto vaso,

po’ puro sembrà quello;

ma si lo soni

senti ch’è fasullo.

E che tristezza volè barattà

‘na cosa farsa pe’ ‘na rarità!

                                                              Roma, 23 ottobre 1983 – ore 24

 

 

 

ER CELLULARE

 Quanno chiamo

Mi fijo ar cellulare

E sta co’ qualche amico

O subalterno…

Sai che te dico?

E’ gentile, caruccio,

assai educato;

manco me pare lui

tanto è cambiato.

De primo acchitto dico:

“Oddio, ho sbajato”.

Er dubbio è pertinente

Perché cor cellulare

Io c’ho dimestichezza

Poco o gnente.

Quanno poi me ripijo

da tanta gentilezza

capisco che

nun so io che ho sbajato

ma è lui che,

ner trovasse co’ la gente,

nun po’ fa vede

d’esse impertinente.

E io che a lungo

er cellulare ho bistrattato

je devo di’ pe’ forza:

“Sii benedetto te

e chi t’ha inventato”.

Visto er grande carisma

Che ‘st aggeggio c’ha:

che le persone

riesce a fa cambià.

                                         Lavinio, 4 luglio 2001

 

 

Quando Franca compose questo libro, il marito era al suo fianco, suo compagno di vita fedele, suo amore, suo primo sostenitore. Le scrisse l’introduzione amandola fino all’ultimo momento del tempo concessogli, con la stessa intensità di una vita intera passata fianco a fianco….e le diceva così…

 

Franca è mia moglie: viviamo insieme da più di 50 anni e spero di averla al mio fianco per altrettanti ancora; è una bella donna: piacevole di aspetto, ben messa, prestante, ben modellata. Ha un bel volto, un bel colore roseo: capelli neri scuri, corvini: due grandi occhi neri…un sorriso affascinante.

Insomma, Franca è una gran bella donna.

Ma la bellezza è solo un aspetto, anche se non marginale, della sua personalità. Dietro l’aspetto fisico, ci sono altre doti che rendono Franca mirabile anche nello spirito, nei sentimenti. Essa è soprattutto donna intelligente, colta, vivace, propositiva: dotata di un duplice fascino: fisico e spirituale…irreperibile…e fortunato me, cui Franca, 50 anni fa, ha concesso il suo sorriso, la sua grazia, la dolcezza del suo carattere.

All’intelligenza, Franca accompagna grande ricchezza di sentimenti: profondità di pensieri, mirabile concretezza operativa.

Insomma essa è una di quelle persone che è difficile trovare: se tu però hai fortuna di incontrarti con essa, ti senti c
oinvolto, te la porti con te, vivi con lei e non la lasci più.

Franca, ha scoperto dentro se una vena poetica: prima latente, poi lentamente e faticosamente espressa: esplosa infine. Inarrestabile, quasi un fiume in piena.

E così, quasi scherzando, ha preso in mano la penna ed ha provato ad esprimere i suoi pensieri, i sentimenti.

La mezzanotte è il momento migliore della sua giornata creativa.

In quelle ore notturne lei, sonnambula, nel silenzio, ha cominciato a raccontare se stessa, a scavare dentro il suo spirito, ad esprimersi, a farsi conoscere.

La sua poesia tratta i temi più diversi: prevalgono quelli della sua famiglia cui si affiancano quelli della realtà quotidiana: i figli, i loro studi, i loro progressi misti alla sofferenza: le preoccupazioni. Una particolare attenzione rivolge a suo marito (che poi sarei io che scrivo) al quale dedica la pienezza dei suoi affetti e cui dichiara un amore unico, invincibile, eterno (grazie Franca!)

Franca, quasi all’improvviso, si è scoperta scrittrice e poetessa.

La sua produzione letteraria non è artefatta. Nei suoi scritti tutto è facile, semplice, naturale.

Il suo pensiero, le riflessioni…scorrono lentamente centrando sempre un obiettivo: preciso, chiaro, determinato.

Io – che sono il marito – ho letto i suoi scritti con molta attenzione: li ho ammirati, apprezzati, stimati. Mi son sentito in essi coinvolto.

Il mio giudizio estetico è altamente positivo: quello storico mi ha coinvolto. Ho apprezzato gli scritti con intima soddisfazione e convinto gaudio. Questo mio giudizio non è offuscato dai nostri legami familiari ed affettivi. Io sono il primo estimatore di mia moglie e son convinto che quanti avranno la fortuna di leggere questo libro, ne subiranno il fascino che ha coinvolto me e con me diventeranno….tifosi di Franca e dei suoi scritti.

 

Roma, gennaio 2008

 Francesco Ranucci

 

Abbiamo dato appena un’occhiata a questa composizione di quasi 150 poesie e,  per ora, salutiamo Franca e chi ha avuto qui la curiosità di conoscerla,chiedendole in prestito una delle sue poesie…

  

I SEGNI DELLA VITA

La vita – me dicevano

quann’ero ragazzina –

te segna:

nun c’hai voja più de gnente;

passi li giorni,

vivi tra la gente,

riposi,

magni,

senza gustà gnente.

‘Gni giorno che passa è n’antra tappa

pìannà dritto ar traguardo.

Io, ch’ero tanto allegra,

cantavo tutto er giorno…

nun riuscivo a capì

er senso de ‘stò segno.

Pensavo: ma perché m’hai da segnà?

Mica so’ n fojo

E lei mica è ‘na penna?!

Si poi proprio pe’ ‘n fojo ho da passà

Io je butto l’inchiostro

E vojo proprio vede come fa.

Poi, diventanno granne,

ho capito “segnà” che vole di.

Tu poi buttà l’inchiostro che te pare;

ma li pensieri, l’affanni e le buriane,

 te segneno lo stesso

senza  ‘ntigne er pennino.

E allora tu t’accorgi ch’eri ‘n fojo

sur quale senza inchiostro è stato scritto tutto:

…da quanno che sei nato.

E siccome sei ormai ne la vecchiarda,

in bianco c’è rimasto ‘n pezzettino:

lì c’ha da scrive l’urtima giornata

e come firma ce metterà….FINE.

                                                                                                    Roma, 12 febbraio 1983 – ore 1,30 di notte

                                                                     sabato di carnevale