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ORIGINI DI HALLOWEEN!

30 Ottobre 2013 - ARCHIVIO
ORIGINI DI HALLOWEEN!

 

 

HALLOWEEN

Di: Francesco Voce

Come tutti gli anni, nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre ricorre la festività di Halloween. La notte più magica e misteriosa dell’anno, la notte delle streghe, dei mostri e dei fantasmi. Ma cos’è Halloween?

Le sue origini antichissime affondano nel più remoto passato delle tradizioni europee: viene fatta risalire a quando le popolazioni tribali usavano dividere l’anno in due parti in base alla transumanza del bestiame. Nel periodo fra ottobre e novembre, preparandosi la terra all’inverno, era necessario ricoverare il bestiame in luogo chiuso per garantirgli la sopravvivenza alla stagione fredda: è questo il periodo di Halloween.

Lo storico Nicholas Rogers, ricercando le origini di Halloween, nota che mentre “alcuni studiosi hanno rintracciato le sue origini nella festa romana dedicata a Pomona – dea dei frutti e dei semi – o nella festa dei morti chiamata Parentalia.

In Europa la ricorrenza si diffuse con i Celti. Questo popolo festeggiava la fine dell’estate con Samhain, il loro Capodanno. In irlandese antico Samain significa infatti “fine dell’estate”(Sam, estate, e fuin, fine). A sera tutti i focolari domestici venivano spenti, e riaccesi dai druidi che passavano di casa in casa con torce avvivate presso il falò sacro situato a Tlachtga, vicino alla reale Collina di Tara.

Nella dimensione circolare-ciclica del tempo, caratteristica della cultura celtica, Samhain si trovava in un punto fuori dalla dimensione temporale che non apparteneva né all’anno vecchio e neppure al nuovo; in quel momento il velo che divideva il mondo dalla terra dei morti si assottigliava ed i vivi potevano accedervi.

I Celti non temevano i propri morti e lasciavano per loro del cibo sulla tavola in segno di accoglienza per quanti facessero visita ai vivi. Da qui l’usanza del trick-or-treat (in italiano “dolcetto o scherzetto?”).

Oltre a non temere gli spiriti dei defunti, i Celti non credevano nei demoni quanto piuttosto nelle fate e negli elfi, entrambe creature considerate però pericolose: le prime per un supposto risentimento verso gli esseri umani; i secondi per le estreme differenze che intercorrevano appunto rispetto all’uomo. Secondo la leggenda, nella notte di Samhain questi esseri erano soliti fare scherzi anche pericolosi agli uomini e questo ha portato alla nascita e al perpetuarsi di molte altre storie terrificanti.

Si ricollega forse a questo la tradizione odierna e più recente per cui i bambini, travestiti da streghe, zombie,fantasmi e vampiri, bussano alla porta urlando con tono minaccioso: “Dolcetto o scherzetto?”. Per allontanare la sfortuna, inoltre, è necessario bussare a 13 porte diverse.

Il nome “Halloweenderiva da “All Hallows Eve”, che vuole dire appunto “Vigilia di Tutti i Santi”, perciò “Vigilia della festa di Tutti i Santi”, festa che ricorre, appunto, il 1º novembre. Poiché la figura dei “Santi” è posteriore alla religione druidica, un altro etimo potrebbe essere “All allows even”, cioè “la sera in cui tutto è permesso”, incluso i defunti che escono dalle tombe per far visita ai vivi.

Bisogna ricordare che non è vero che essa sia una festa prettamente nordica, ma usanze simili li ritroviamo anche nel mediterraneo e in Italia. In Calabria nella notte tra il 31 e il 1 novembre, i bambini bussano di casa in casa chiedendo: “mi fati i muarti?” (trad. fate un’offerta per le anime dei defunti?), anche in questa occasione non si facevano doni in moneta ma in cibarie, questa usanza era molto diffusa fino al secolo scorso. Usanza simile la ritroviamo in Sicilia, dove per l’occasione vengono preparati dei biscotti di pasta di mandorla a forma di osso, denominati appunti “ossi di morto”. In Puglia, in specifico a Orsara di Puglia, un piccolo paese montano della provincia di Foggia, la notte tra l’1 e il 2 di novembre si celebra l’antichissima notte del “fucacost” (fuoco fianco a fianco): in Sardegna è conosciuta come Is Animeddas, Su Candeleri, Su mortu mortu, Su Peti Cocone, Su Prugadoriu o Is Panixeddas a seconda delle zone ed è una tradizione antichissima e prevede anch’essa di andare per le case a chiedere del fare del bene per le anime dei morti.[32]. In alcuni paesi del Goceano, subregione della provincia di Sassari, è inoltre usanza intagliare le rape ed esporle illuminate con lumini durante la notte dei morti.

L’elenco di usanze simili nel suolo italiano è lungo, e questo denota come Halloween sia una festa tipica europea, sia continentale che mediterranea. Halloween non ha nulla di diabolico dunque, bensì è un’usanza antichissima tramandata e rivisitata nel tempo e nei secoli, rivisitata a seconda delle diverse culture che l’assorbirono e dai differenti culti religiosi. Anche il Carnevale nasce come festa per scacciare i demoni o gli spiriti invernali e aiutare la terra a riprendersi dal lungo inverno, Samhain o Halloween va vista come quella festa che ringrazia la terra per ciò che ci ha donato e l’accompagna dolcemente nel suo riposo invernale.

Cercando di esorcizzare e scacciare (con travestimenti e fuochi) gli spiriti infernali che potrebbero far diventare l’inverno rigido e lungo più del dovuto. L’alone di horror che riveste Halloween è dovuto solo all’avvento del cinema che, per motivi commerciali per lo più, ha rivestito questa festa di un alone di mistero, di sangue ed esoterismo. Un altro contributo che fa si che Halloween sia percepita da alcuni come una festa quasi diabolica lo ha dato una parte della Chiesa che ogni anno, essendo essa una festa di origine pagana, la demonizza con affermazioni non corrette culturalmente: andrebbe infatti allora condannato anche il Carnevale vista la similitudine delle due ricorrenze. Molti credenti amano infatti festeggiare questa ricorrenza, senza vedere in essa nessun contrasto con il proprio credo. Quindi credenti o no che siate, buon festeggiamento, ricordando che sia il carnevale che halloween, d’altronde, al di la del significato molto profondo, sono comunque dei momenti di spensieratezza.

(Pubblicato nel  I° numero di Artemisia, settembre/ottobre 2011, pag. 41) Francesco Voce

 Per ulteriori informazioni:

www.wikipedia.it

www.italus.info

www.voxgraphic.it