Menu

MARTIN RUA E L' ESO-THRILLER MADE IN ITALY. LA SUA PENNA VI RISERVERA' SORPRESE!

23 Maggio 2013 - ARCHIVIO

 

Di: Fabiana Carucci

 

MARTIN RUA è un nome che molti e-lettori di Kindle riconoscono immediatamente. Lui è un’autore partenopeo che possiamo considerare tra le penne più promettenti del panorama italiano. Come si legge sul suo sito ufficiale www.martinrua.com, Martin Rua è uno: “Scrittore di eso-thriller, esoterista, membro di società iniziatiche in Italia e all’estero. I suoi studi si sono concentrati particolarmente su Massoneria e alchimia. Convinto fautore dell’ideale massonico di miglioramento dell’essere umano e infaticabile difensore della Massoneria stessa, ha creato il personaggio di un antiquario massone con l’hobby dell’alchimia, per il quale ha scritto tre romanzi di prossima uscita in libreria”. Andiamo a conoscerlo meglio.

 

 

Stai emergendo con un crescendo sempre maggiore di consensi ed interesse. Ti chiediamo di tornare un po’ indietro nel tempo, a quando un giovane napoletano capì che l’idea di scrivere un libro si stava trasformando nella sua professione e di raccontarci quanto accadde.

MR… C’è stato un momento preciso, nel 2005 quando, studente di un corso post-laurea alla LUISS, mi fu detto da un docente di storia che sebbene il contenuto dello scritto che gli avevo consegnato non fosse granché, avevo una “bella penna” e che potevo scrivere romanzi. Lo presi alla lettera.

 

“L’ombra d’argento”, “ La luna di sabbia”, “Il codice Baphomet”: una trilogia (il tuo terzo libro ha venduto svariate migliaia di copie in Kindle store in poco più di tre mesi) che ha visto un crescendo d’interesse e consensi di “e-lettori”. Ci racconti di questa tua esperienza con Amazon e poi in Kindle?

MR… Mi affacciai sul Kindle store quando non c’era ancora il sito italiano. Pubblicai due anni fa “La Luna di Sabbia” dopo alcuni tentativi fatti presentando il libro a qualche editore. Non ottenendo risposte, decisi di fare da me appunto. All’inizio è stata dura, vendevo poco. Poi il Kindle store ha debuttato in Italia e le cose sono gradualmente migliorate. Questo mi ha incoraggiato a pubblicare in ebook anche il primo romanzo, “L’Ombra d’Argento”, che era già stato pubblicato per una piccola casa editrice nel 2007 e di cui ero intanto ritornato in possesso dei diritti. Buon riscontro anche con “L’Ombra d’Argento”. Nel 2012 è stata la volta de “Il Codice Baphomet” che ha polverizzato le vendite del Kindle store in tre mesi, rimanendo per più di 100 giorni tra i primi dieci.

 

Nel 2007 hai avuto una prima esperienza con una casa editrice per la pubblicazione in cartaceo del tuo romanzo: “L’ombra d’argento”. Primavera 2013: qualcosa di nuovo si affaccia all’orizzonte e l’autunno si preannuncia ricco di novità per i tuoi lettori…giusto?

MR… Come dicevo nel 2007 ebbi una prima esperienza con una casa editrice. La cosa fu deludente, non per colpa dell’editore che, senza conoscermi, decise di credere nel progetto. Il problema fu il mio non essere per nulla conosciuto. Il libro passò inosservato. Ho lavorato in questi anni sia per migliorare la mia scrittura sia per farmi conoscere un po’ di più. Grazie a questo e a “Il Codice Baphomet”, una grande casa editrice (di chi si tratta lo scoprirete presto) mi ha notato e da settembre inizierò a pubblicare per loro.

 

Da qualche tempo esoterismo, alchimia, thriller e mistero stanno prendendo piede nell’interesse dei lettori, ma potremmo dire del pubblico in genere: pensi che ciò sia dovuto ad un mutamento culturale in atto o è solo un rifugio in qualcosa di “magico” ed in parte ancora ignoto, ma forse sarebbe meglio dire erroneamente noto, in un’epoca che offre un eccesso di materialità e disperazione?

MR… Secondo me un po’ tutte le cose insieme. Alcuni autori da anni hanno avviato questo filone di esothriller (penso soprattutto agli stranieri, James Rollins, Steve Berry o lo stesso Dan Brown) alcuni scrivendo storie credibili, altri meno. Il filone è piaciuto e sta piacendo, grazie alla mescolanza di elementi inconsueti e misteriosi come le sette, l’esoterismo, i templari, la massoneria. Sono cose che hanno sempre affascinato, che consentono una fuga dalla “materialità e dalla disperazione” come dici tu. E leggerle in romanzi di azione ha suscitato e suscita interesse.

 

Hai vissuto sulla tua pelle l’esordio di un giovane promettente nella professione che sente sua, in Italia. Credi che chi “recepisce forza lavoro” nel nostro Paese lo stia facendo con la giusta modalità? Che approccio consiglieresti invece a chi vuol divenire scrittore e si prepara a voler far conoscere le sue creazioni?

MR… Domanda difficile. Io personalmente sto ancora “lavorando” per riuscire a fare ciò voglio, ma è un privilegio riuscire a lavorare nel campo che più piace. A dire il vero, al giorno d’oggi è un privilegio lavorare in generale e di certo non si sta recependo la forza lavoro nel modo adeguato, ma disperdendo grandi intelligenze in tortuosi percorsi politici. A chi desideri diventare scrittore consiglierei varie strade: provarsi prima di tutto, cioè scrivere e far leggere le proprie cose prima a una cerchia di amici; frequentare corsi di scrittura creativa, sono utili e ce ne sono di ottimi; lanciarsi nel selfpublishing, come Amazon, una volta che si è abbastanza sicuri di quello che si è scritto. Magari qualcuno riesce ad avere il mio stesso colpo di fortuna.

 

Se tu fossi Ministro dell’Istruzione oggi in Italia ed avessi l’opportunità di riformare totalmente la scelta delle discipline di studio nelle scuole definite “dell’obbligo”, quali materie o insegnamenti selezioneresti nel piano scolastico per una corretta e completa formazione culturale dei cittadini del domani?

MR… La mia città, Napoli, ha un grosso deficit di insegnamento di educazione civica, che porta con sé violenza e noncuranza. I cittadini non hanno cura per il patrimonio d’arte in cui vivono. La imporrei come materia d’esame. La cura e l’attenzione per le nostre città sono la prima cosa perché la gente possa vivere e agire in un ambiente pulito, in tutti i sensi. Il nostro paese, inoltre, dovrebbe vivere di arte, cultura e turismo. Questi insegnamenti, insieme con l’educazione civica, andrebbero inseriti in ogni piano di studi.

 

Si legge poco in Italia e forse con il progresso tecnologico ed il formato elettronico sta prendendo piede un nuovo uso della lettura; pensi che questo possa favorire un ritorno d’interesse per la lettura o piuttosto “l’ebook” porta con sé il rischio di una diffusione di contenuti non di qualità e privi di una selezione consapevole?

MR