recensione a cura di: Fabiana Carucci

Questo è un libro terapeutico, non solo per chi ha avuto un pessimo rapporto con la figura materna, ma davvero per tutti. Aiuta infatti a comprendere le proprie dinamiche comportamentali, quei particolari atteggiamenti che escono fuori quasi d’istinto e che sembrano inspiegabili e non giustificati. Questa lettura è un opportunità per rinascere con una diversa percezione della realtà ed una risposta a tanti perchè sepolti nel fondo della coscienza.

Soprattutto, però, porta alla luce da adulti il perchè di uno strano rapporto instaurato nel tempo con la figura genitoriale. Non basta giudicare un pessimo figlio o figlia, colui o colei che agli occhi della società appare avere un rapporto irriconosciente verso un genitore anziano. Troppo spesso infatti, dietro certi modi che appaiono quanto meno inopportuni, c’è un vissuto in cui chi oggi è in posizione di bisogno, ieri non ha dato vita ad atteggiamenti corretti nel suo ruolo di genitore. L’egoismo umano porta a danni che spesso sono profondi ed incurabili: certamente mai giustificati. Nel caso qui analizzato, le madri che feriscono vengono individuate in differenti macrogruppi di atteggiamenti tossici, atteggiamenti che hanno volutamente mantenuto e ripetuto nel tempo verso i loro bimbi, generando danni a volte irreversibili; non importa quanta volontà e consapevolezza ci sia stata e persista anche nei confronti del figlio adulto, poichè non trova mai giustificazione un atteggiamento tossico reiterato e consapevole che ha danneggiato il bambino ieri ed ha ha contribuito a formare l’adulto di domani. Difficile da immaginare che non ci si sia mai resi conto dell’infelicità provocata e dell’ingiustizia delle proprie azioni poichè, se errare è umano, perseverare è senz’altro diabolicamente diabolico.

Sia ben chiaro che l’Oscar del genitore perfetto giace a prender polvere in bacheca in attesa di una quantomeno improbabile assegnazione ma, e sono molto più frequenti di quanto s’immagini, esistono madri che feriscono in modo indelebile, impercettibile, ripetuto, voluto, incomprensibile. Questo libro non è una soluzione ad uno dei più grandi mali umani, bensì una chiave per comprendere, prevenire, proteggere e proteggersi da atteggiamenti non adeguati e cercare di evitare azioni dannose verso i propri figli, da parte di genitori feriti al tempo della loro infanzia.

Personalmente consiglierei questa lettura in tutte le scuole, come in tutte le case: l’ho trovato ben fatto, accattivante ed utilissimo, anzi, indispensabile!