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LUIGI FIORE, FINALISTA AL PREMIO MIA MARTINI 2013. IL RITORNO DEL CANTAUTORE

20 Giugno 2013 - ARCHIVIO

Di: Fabiana Carucci

 

Luigi Fiore è un romano di 42 anni, una persona comune, come tante, che ha da sempre una grande passione: la musica e, in particolare, il canto. Siamo in quella zona della capitale che ha già visto fiorire alcuni talenti come Claudio Baglioni, Eros Ramazzotti, in quell’angolo di Roma dove la vita è vera, è quotidiana, dove la metropoli incontra ancora l’umanità del quartiere, dove un talento nasce per caso, come Fiore stesso ci racconta: “quando lo dico tutti sorridono: la mia passione per il canto e la musica nasce da piccolo; infatti, giocavo talmente male a pallone che al doposcuola mi dirottarono al corso di ceramica ma anche li non durai molto a causa dell’improvviso manifestarsi di un’allergia alla creta. Era rimasto solo un corso libero: il canto”. 

Il caso si sa, fa destino: però il destino bisogna anche aiutarlo con impegno e serietà, perché se non crediamo noi per primi in noi stessi chi altro poi potrà farlo? “Da allora – prosegue Luigi – andai avanti studiando con diversi maestri ed ancora oggi non salto una lezione di canto. Attualmente mi segue la signora Imazato Mhio, Maestra del Teatro dell’Opera di Tokyo, che accompagna le mie esibizioni e da sempre dispensa importanti consigli. Ho avuto fin da ragazzo una grande passione per la musica italiana: trovo che noi abbiamo infatti una marcia in più, ossia la capacità di riuscire a scrivere delle vere e proprie poesie e di farne poi testi da mettere in musica. L’esperienza di vita, quello che ci accade ogni giorno e che vediamo succedere ad altri  attorno a noi è una preziosa fonte di ispirazione. Una canzone è un dialogo con chi ti ascolta e se tu gli parli di qualcosa che magari ha vissuto o visto accadere ad altri, riesce sicuramente a comprenderti meglio; ti sente vicino e si sente vicino a te”.

Ecco il 2012. Qualcosa d’improvviso succede nella vita di Luigi ed arriva il cambiamento. L’occasione è dietro l’angolo: “ho sempre pensato che alcune canzoni sono delle vere e proprie poesie, come ad esempio i testi di Franca Evangelisti cantati da Renato Zero: così decisi di provare a mettermi in gioco, iniziando a scrivere poesie che poi avrei tentato di musicare. Ero arrivato al 3° libro quando nel 2012 decisi di partecipare ad un concorso nazionale indetto dalla casa editrice SI. Iniziai le selezioni e…vinsi! Da li ebbe inizio il cambiamento vero, il salto di qualità.  Io e la Mhio iniziammo infatti ad adattare alcuni dei miei testi poetici, trasformandoli in pezzi d’autore che, se dovessi inquadrare in uno stile musicale, definirei di tipo leggero-melodico. In quel periodo venni poi anche a conoscenza del concorso voci nuove Premio Mia Martini e decisi di iscrivermi per l’edizione 2013“.

Una rapida sequenza di eventi che hanno catapultato Luigi al primo impatto professionale con il pubblico, alle esibizioni davanti ad una giuria di selezionatori che nella fase di primo esame dei futuri candidati per l’edizione 2013 del Premio Mia Martini ascoltarono ben 34.000 aspiranti: è bene ripeterlo, 34.000 voci nuove alla ricerca di un’occasione di successo, proprio come Luigi: “ci presentammo in 34.000, un’enormità. Migliaia di persone ed un premio unico in palio: mi resi conto subito dell’immensità della cosa e di quanto sarebbe stato difficile passare alla seconda fase a cui avrebbero avuto accesso solo in 70: 70 aspiranti su 34.000 pretendenti. Iniziammo le audizioni e, inaspettatamente, ero tra quei 70 . Mi resi conto, mentre mi esibivo e guardavo quelli che mi erano davanti, di quanta emozione stavo provocando in chi mi ascoltava, di come riuscivo a far immergere nella mia poesia in musica gli altri e non parlo solo dei selezionatori, ma anche di altri che infatti poi mi fermarono per farmi i complimenti. Credo di aver colpito tutti proprio per il mio stile che richiama ai cantautori anni’70/’80, a quel genere di melodia che parla di storie vissute, non necessariamente amori, ma anche altro genere di eventi, cose che accadono e che segnano in qualche modo la vita quotidiana. Morale della favola? Passai anche la seconda selezione ed ora mi aspetta la finalissima: siamo in 22, 22 cantanti  selezionati su 34.000 delle audizioni iniziali..ancora non ci credo”!!!

Un assaggio di palcoscenico e di esibizione davanti alla grande folla Luigi lo ha avuto proprio in questa primavera 2013  in piazza S. Giovanni a Roma in occasione del Concerto per la Festa dei Popoli: “ricordo emozione, grande emozione già mentre salivo sul palco davanti a quella grande folla, ma anche la tranquillità di sapere di essere un professionista con anni di studio alle spalle.  Quest’occasione è stata a tutti gli effetti anche la presa di consapevolezza della mia professionalità. Ero sul palco e mi esibivo in cover di pezzi noti. Mentre intonavo VOLARE del grandissimo Domenico Modugno, mi sono accorto che il pubblico cantava talmente forte con me, da non riuscire quasi più io a sentire la musica che mi accompagnava…bhe! Che dire? Fantastico”!

Vorrei parlare di qualcosa che reputo molto importante  – ha sottolineato Luigi – e cioè che quanto vi sto raccontando lo faccio anche per dire a chi ha un sogno come il mio e lo tiene chiuso in un cassetto per paura di non riuscire o che sia troppo difficile tentare, di provare sempre e comunque e di non mollare mai. Voglio dire che bisogna crederci, credere in se stessi ed andare avanti a testa bassa senza ascoltare nessuno, soprattutto chi ci ostacola, non ci appoggia, ci considera ridicoli sognatori. Io tutt’ora continuo a trovare porte chiuse ed ostacoli in ogni angolo, soprattutto adesso che non sono un giovanissimo ma ho 42 anni. Su quest’aspetto ci sarebbe poi da dire molto, perché legare le capacità artistiche o comunque lavorative di qualsiasi genere siano, all’età di una persona è cosa quanto meno discutibile. Anzi, molto spesso è  proprio grazie alle esperienze di vita vissuta che si riescono ad avere gli spunti che permettono di scrivere testi di successo. Non basta questo però. Perché una passione diventi una professione bisogna anche studiare ed è fondamentale trovare un buon Maestro di canto e lanciarsi nella mischia con un’adeguata preparazione professionale, perché la musica e l’arte sono una professione, non un gioco. Le occasioni prima o poi arrivano: l’importante è non farsi cogliere impreparati o immotivati. Un consiglio che mi sento di dare? Non imitate altri cantanti, trovate un vostro stile; scrivete una canzone che sia proprio vostra, con uno stile personale. Se imitate qualcuno sarete sempre il clone di qualcuno e confusi nella massa di quelli che seguono i percorsi già tracciati da altri”.
 
Anche in questa esperienza di Luigi Fiore troviamo comunque sempre lo stesso comune denominatore, che mai smetteremo di gridare anche noi di italianbabylon.net  e che ora lasciamo sia Luigi a ribadire: “essere se stessi ed affermare il proprio talento vuol dire avere a che fare anche con tante persone che ogni giorno tenteranno di farvi desistere, di sminuirvi; voi non permetteteglielo perché nessuno, proprio nessuno, ha diritto di interferire o distruggere il sogno di qualcun altro”! 
 
 
Pagina facebook “Luigi Fiore finalista Premio Mia Martini 2013”
Da agosto potrete votare la mia canzone sul sito www.premiomiamartini.it. A presto! Luigi Fiore