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Enologica Montefalco: secoli di arte in un bicchiere dal 15 al 17 settembre a Montefalco

16 Settembre 2017 - ARCHIVIO

Di: Benedetta Tintillini

Umbria e Cultura (www.umbriaecultura.it)

www.umbriaecultura.it

 

 

 

Torna per la sua terza edizione Enologica Montefalco, il più importante evento dedicato al Sagrantino, organizzato dal Consorzio Tutela Vini Montefalco, Comune di Montefalco e Associazione Strada del Sagrantino, che quest’anno festeggia i 25 anni della DOCG.

Nel delizioso borgo umbro, dove vino e arte si sposano come raramente altrove, dal 15 al 17 Settembre, oltre ai banchi di assaggio dei vini del territorio ed alla taverna del Sagrantino, sarà possibile partecipare a straordinarie iniziative in grado di offrire suggestioni uniche, sicuramente non soltanto olfattive o gustative.

Il Museo San Francesco, tra gli altri, è la splendida location dove l’arte di Benozzo Gozzoli sposa l’antica arte del vino.

Nella splendida abside che Benozzo affrescò nel 1452 con le immagini della vita di San Francesco, prima sua opera come magister dopo essere stato allievo del Beato Angelico, in una serata d’incanto i partecipanti all’appuntamento “Benozzo ed il Sagrantino” hanno potuto ammirare e godere, condotti da un sommelier professionista e da una guida del museo, degli splendidi affreschi e dei vini del territorio.

Colori, suggestioni, antichi saperi: gustare il vino come si gusta un’opera d’arte, ammirandone le sfumature cromatiche, apprezzando i suoi profumi, abbandonandosi al piacere di un prodotto che affonda le sue radici in tempi remoti.

Potersi accomodare al tavolo di assaggio contornati da tanta bellezza è un onore. Il percorso si snoda attraverso il Trebbiano Spoletino ed i suoi metodi di coltura, che fedeli ritroviamo riprodotti dal puntiglioso Benozzo nei paesaggi che accolgono le gesta del Santo, per poi passare al Montefalco Rosso, il cui blend è definito da un rigidissimo disciplinare che regola anche la produzione del celeberrimo Sagrantino, di cui sono state gustate sia la versione secca sia la versione passita.

Il vitigno del Sagrantino è stato, per secoli, costudito all’interno dei conventi per la produzione di vino per le celebrazioni liturgiche (dal qui il suo nome), e veniva prodotto esclusivamente nella sua versione passita. L’alto contenuto di tannini ed acidi del Sagrantino non lo rende affatto, però, un vino da dessert: il Sagrantino passito si apprezza infatti, principalmente con le carni, soprattutto con l’agnello. La versione secca del vino montefalchese invece è piuttosto recente, anche se la sua qualità eccellente lo ha reso famoso in ogni angolo del globo.

E’ infinitamente appagante notare come, in questi luoghi, nulla sia, nella sostanza, cambiato: dai metodi di coltura delle viti al prodotto finale, anche lui rappresentato in una scena dell’abside: una bellissima ampolla contenente del vino rosso fa bella mostra di sé sulla tavola del Signore da Celano, accanto ad una deliziosa crostata, elementi che ancor oggi possiamo trovare sulle tavole imbandite della splendida Montefalco.