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DESTRO E PERROTTA: “UNA VITA SENZA FUMO PER UNA SALUTE DA CAMPIONI!” GLI ONCOLOGI E I CALCIATORI VANNO IN CLASSE A INSEGNARE LA PREVENZIONE

27 Febbraio 2013 - SCIENZA RICERCA SALUTE

 

Il Liceo “Mamiani” di Roma ospita la dodicesima tappa della campagna educazionale AIOM “Non fare autogol”

DESTRO E PERROTTA: “UNA VITA SENZA FUMO PER UNA SALUTE DA CAMPIONI!”
GLI ONCOLOGI E I CALCIATORI VANNO IN CLASSE A INSEGNARE LA PREVENZIONE

Nel Lazio la prima sigaretta a 12 anni, un vizio abituale per il 30% dei ragazzi tra 14 e 18 anni. Il giovane bomber e il centrocampista campione del mondo spiegano come le regole dello sport valgano anche per battere i tumori. L’iniziativa è sostenuta da Presidenza del Consiglio, CONI, FIGC e FMSI.

 “Ragazzi, cosa ci fate con la sigaretta in bocca? Volete rovinarvi l’adolescenza? Non avete bisogno di fumare per essere al centro dell’attenzione!”. “E pensate che le sigarette light faccia meno male delle altre? Sbagliato! Possono essere ancora più pericolose!”. Ecco i preziosi consigli di salute di Mattia Destro e Simone Perrotta, professori per un giorno al Liceo “Mamiani” di Roma per la dodicesima tappa del progetto educazionale “Non fare autogol”. Dopo il successo delle prime due edizioni, prosegue la campagna ideata e promossa da AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e Fondazione AIOM per spiegare ai giovani come tenersi alla larga dai tumori. “La prevenzione del cancro passa sempre di più dagli adolescenti – afferma Francesco Cognetti, Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Regina Elena –: pochissimi sanno che adottare un corretto stile di vita, fin da una giovane età, mette al riparo l’organismo dall’insorgenza di malattie e disturbi. Il fumo rappresenta uno dei fattori di rischio più gravi, soprattutto per la nostra Regione: nel Lazio fuma il 26,7% della popolazione dai 14 anni in su, la percentuale maggiore in Italia (valore medio nazionale 22,8%). Tre ragazzi su 10 (30%) delle scuole superiori dichiara di fumare abitualmente, mentre due su dieci (20%) fuma addirittura quasi un pacchetto al giorno. Sono statistiche allarmanti, perché una sigaretta contiene oltre 4.000 sostanze tossiche nocive per il nostro organismo. Sensibilizzare e informare i teenagers su questi aspetti ha quindi un ruolo fondamentale”. Per ribadire il concetto al fianco di AIOM si sono schierati la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il CONI, la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e la Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI). “I tumori sono secondi solo alle malattie cardiovascolari come numero di decessi – dichiara Giuseppe Tonini, direttore della Divisione di Oncologia Medica dell’Università Campus Bio-Medico di Roma –, ma rappresentano la principale causa di anni di vita persi, poiché insorgono in età più giovane. Si tratta in ogni caso di malattie in cui la prevenzione può fare la differenza. È questo il principale obiettivo della campagna ‘Non fare autogol’, che utilizza il linguaggio universale dello sport per veicolare importanti messaggi di salute”. Un progetto innovativo che fino al termine del campionato coinvolge tutte e 20 le squadre del campionato di calcio di Serie A. Un “Tour della prevenzione” in 16 città, con i più importanti campioni del nostro torneo: da Nocerino a Chiellini, da Diamanti a Destro, con il CT della Nazionale Italiana Cesare Prandelli. “Per noi è un onore partecipare a iniziative così importanti – dichiara Destro –, perché in questo modo rappresentiamo un modello positivo per i ragazzi”. “E cerchiamo di dimostrare – aggiunge Perrotta – che anche noi calciatori, fuori dal campo, possiamo fare qualcosa di buono”. Secondo le stime relative al 2010, l’incidenza di tutti i tumori nel Lazio è stata di 26.011 (in aumento rispetto al dato di 25.745 del 2009), con 11.393 decessi (in calo rispetto al dato di 11.471 del 2009). Sempre nel 2010, le persone viventi colpite in passato da una neoplasia erano 201.262 (in aumento rispetto al dato di 194.984 registrato nel 2009).

“La nostra azienda è orgogliosa di scendere in campo al fianco degli oncologi – afferma Davide Piras, Presidente e Amministratore Delegato di Bristol-Myers Squibb –: il nostro obiettivo è veicolare un messaggio così importante e delicato affidandoci a testimonial prestigiosi e di grande impatto come i calciatori di Serie A. Siamo sicuri che i nostri giovani sapranno trarre preziosi insegnamenti dal confronto con i loro campioni del cuore”. Il progetto Non fare autogol, la cui terza edizione è resa possibile da un educational grant di Bristol-Myers Squibb, può contare su un importante versante online per raggiungere tutti gli studenti italiani: dalle pagine facebook (http://www.facebook.com/NonfareAutogol) e twitter (http://twitter.com/NonFareAutogol) al seguitissimo sito internet www.nonfareautogol.it, dove gli studenti di tutta Italia possono partecipare al “Quiz della salute”: 15 domande sui 7 autogol del proprio benessere, i comportamenti dannosi più diffusi tra i giovani. In occasione di ogni tappa, tra i ragazzi che avranno totalizzato il miglior punteggio, viene estratto un vincitore che ritira un premio direttamente dalle mani del campione di serie A. Sempre dal sito è possibile scaricare l’opuscolo informativo del progetto, che viene distribuito ai ragazzi che partecipano agli incontri con gli oncologi e i calciatori. La terza edizione, inoltre, può contare su un media partner di primo livello: AIOM ha stipulato un accordo con Rai Sport, per cui tutti gli incontri vengono trasmessi in diretta sul canale 57 del digitale terrestre e online in streaming sul sito www.raisport.rai.it.
Nelle prime due edizioni sono stati raggiunti migliaia di studenti grazie al contributo di campioni come Pato, Legrottaglie, Miccoli, Gilardino, Palombo, De Sanctis, Perrotta, El Shaarawy, Chiellini, Giovinco, Montella, Rocchi, che completano la “squadra della prevenzione” dell’AIOM. “Il cancro colpisce di più le Regioni settentrionali (+30%) rispetto al Sud – concludono Cognetti e Tonini -, ma complessivamente nel nostro Paese migliorano le percentuali di guarigione. Il 61% delle donne e il 52% degli uomini è vivo a cinque anni dalla diagnosi. Il merito è da ricondurre alla più alta adesione alle campagne di screening, che consentono di individuare la malattia in uno stadio iniziale, alla maggiore efficacia delle terapie ma anche alle campagne di sensibilizzazione e prevenzione oncologica, come il nostro progetto Non fare autogol”.

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