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CONCERTO ALLA CAPPELLA ORSINI 16 APRILE ORE 21

14 Aprile 2014 - ARCHIVIO

              

Il Centro Studi Cappella Orsini nella sua attività pluriennale dedicata all’individuazione di radici comuni e quindi

all’incontro tra i popoli promuove questa iniziativa :

IL CONCERTO DELLE ORIGINI

Tra musica tradizionale indiana e sonorità mediterranee

16 aprile 2014 ore 21

Stili di vita, abitudini e identità culturali trovano nella musica tradizionale un loro corrispettivo capace di generare un senso di fratellanza universale che abbatte vistosamente diversità, incomprensioni e conflitti. Questa funzione unificatrice è lo spirito che anima la serata del 16 aprile al Centro Studi Cappella Orsini dedicata alla contaminazione musicale tra India e Italia attraverso due musicisti Sazed Ul Alam e Oscar Bonelli sotto la direzione artistica di Rashmi V. Bhatt e con una breve presentazione di Roberto Lucifero.

Spiritualità, gioia di vivere e virtuosismo, sono alcune delle qualità che accomunano musicisti indiani e italiani. Più che influenze reciproche in epoca storica, possiamo immaginare similmente alle radici sanscrite comuni, altrettante sonorità condivise che attingono a una Koinè musicale che unisce Asia meridionale e Mediterraneo già prima dell’avventurosa spedizione di Alessandro Magno.

Le sonorità indiane ci riconducono a melodie greche e romane di cui abbiamo perduto ogni traccia e che la tradizione indiana ha invece sempre mantenuto vive, aiutando anche noi a farci sentire più vicini a un passato comune.

E’ questo il dono di Mamma India a noi mediterranei, le origini ritrovate grazie a una cultura apparentemente diversa ma con la quale condividiamo radici comuni.

 

RASHMI  V.   BHATT

Nato in India, Rashmi V. Bhatt è cresciuto a Pondicherry, in un ambiente permeato di danza, teatro e musica indiana: studia l’arte del Tabla, ovvero le tipiche percussioni dell’India, sotto la guida del Maestro Sree Torun Banerjee. Giunto in Europa, viene invitato a tenere numerosi concerti in Francia, Svizzera, Germania, Danimarca, Svezia, Spagna e Italia con maestri come KRISHNA BHATT, S. SHANKAR, DEBIPRASAD GHOSH, Pandit CHAURASIA, Pandit ARVIND PARIKH, Ustad Mohammad Eqbal e Majid Darakhshani. Affascinato dalle possibilità della sperimentazione e fusione tra le varie etnie e i loro linguaggi musicali, collabora con musicisti come il keniota Ayub Okda, il trombettista tedesco Marcus Stockhausen, il famoso cantante pakistano Nusrat Fateh Ali Khan e il chitarrista e produttore canadese Michael Brook. Di recente, è stato in Africa in tournée con Gabin Dabiré e successivamente in tournée con la cantante Pop SHAKIRA. Negli ultimi anni, la sua ricerca si è soprattutto orientata verso la scoperta di diverse culture: da qui svariati progetti con musicisti originari di paesi come il Marocco, l’Iran, l’Afghanistan il Mali, la Siria, il Brasile. È stato ospite al prestigioso Festival di WOMEX dell’ ottobre del 2010, a Copenaghen. Viene spesso invitato a tenere conferenze con dimostrazione sull’antico sistema della Musica Classica indiana e sulla Storia della Musica dell’India nei Conservatori. Svolge regolarmente interventi didattici nelle Scuole italiane, spagnole e francesi nel quadro di INTERCULTURA, anche su tematiche relative all’ Arte e alla Società nell’India moderna. Collabora con le Ambasciate indiane in tutta Europa. Da dieci anni, è Direttore Artistico del WORLD RHYTHM FESTIVAL a Perugia. Risiede e insegna le Percussioni a Roma.

SAZED UL ALAM

Nato e cresciuto in Bangladesh, in ambiente permeato di musica classica indiana, Sazed lascia il suo paese nel 1980 e si trasferisce in Danimarca per i suoi studi artistici, poi all’Università svedese di Uppsala nella Facoltà di Antropologia e Etnomusicologia. Profondamente ispirato dalla musica indiana va a Benares per studiare il sitar sotto la guida di Raj Bhan Singh. Prende anche lezioni di tabla da Neeraj Kumar di Allahâbâd. Nel 1984 va in Olanda dove studia la musica indiana con Ustad Jamal Udin Bhartiya e suo figlio Roshan Jamal. Si appassiona con sempre maggior devozione al sitar e alle composizioni di Ustad Vilayet Khan. Nel 1987-1988 studia musica a Calcutta e Mumbai con i musicisti di vina Ashit Banerjee, di santoor Dulal Roy e di tabla Anil Shaha. Nel 1989 ottiene il diploma di musica classica indiana e frequenta l’Università di Mumbai. L’anno dopo, nel 1990, va all’Università di Khairagar, nell’India centrale, sotto la guida dell’acharya Sri Bimalendu Mukherjee, padre di uno dei maggiori sitaristi dell’India, Budhaditya. La guida di  Sri Bimalendu Mukherjee è per la sua carriera un punto di svolta: il suo guru non soltanto gli insegna a suonare il sitar, ma lo introduce al complesso mondo del Raga e a molti altri importanti aspetti della vita. Sazed ha suonato con numerosi  artisti e gruppi di diverso stile musicale e tutti di rilievo mondiale, dal gruppo reggae danese Mowi Wowi fino alla musica brasiliana di Nana Vasconcelos, Egberto Gismonti, Milton Nacimiento, Gilberto Gil e Baden Powel e Berimbau in Svezia. Ha suonato inoltre con il musicista venezuelano Marlon, il sitarista indiano Raj Bahn Shing, e il percussionista indiano di tabla Neeraj Kumar, Lars Linnel (basso, svedese), Igor Kneiz (chitarra, iugoslavo) e Ekke Björk (basso clarinetto, svedese), ha formato un gruppo indo-jazz chiamato SANGAM. Con l’aiuto del produttore e compositore Christin Lindqvist, Sazed e i suoi colleghi hanno inciso il loro primo cd “Raga Marwa”, uscito nel 1993, a cui hanno fatto seguito “Prem” e “Basana”, incisi con l’aiuto del suo vecchio amico  Hákan. Sazed ha suonato inoltre con l’indiano Baul Biswanath e il musicista di sax svedese Johnny Vartel. Ha anche fondato il trio  “Secret Journey” con se stesso al sitar e alle percussioni, Anatholi Bulkin alla chitarra e  Marlon Tapedino alle percussioni, creando così un evento globale con musicisti provenienti dal Camerun, dall’India, dall’Inghilterra e dalla Svezia.

 

OSCAR BONELLI

Partendo dalle vibrazioni originali del corpo umano, le vibrazioni cardiache e attingendo a varie tradizioni culturali con una forte propensione all’indagine etnomusicologia, Oscar Bonelli studia le sonorità prodotte dai materiali della natura come conchiglie, corna, sovrapponendole a strumenti tradizionali. Dagli strumenti musicali himalayani alle percussioni africane scaturisce un’originale interpretazione in cui la radice mediterranea esprime le sue migliori capacità di contaminazione e potenzialità. Oscar Bonelli inizia la sua ricerca musicale verso i trent’anni. Con la danza africana e le percussioni rafforza il suo contatto con Madre Terra, pianta le sue radici musicali, aumentando la sua forza vitale, da cui ben presto si slancia verso una ricerca di toni più elevati e sottili. Incontra numerosi maestri (Francesca Cassio – canto indiano; Nela Bagawath – Mumbay, canto indiano; Tran Quan Gai – Vietnam, canto armonico; Roberto Laneri – canto armonico; Riccardo Misto – Nada Yoga; Giovanni Imparato – drum circle, ecc) dai quali impara le tecniche che, grazie alla sua spiccata sensibilità artistica e spirituale, elevano la sua anima verso lo spazio infinito. Oscar esprime la sua abilità attraverso i suoi concerti con molti strumenti musicali, che arrivano da tutte le zone e le culture del mondo, che lui suona abilmente, fondendo i suoni, con grande maestria, in un canto che diventa preghiera e slancio verso il divino.

 

Centro Studi Cappella Orsini

via di Grottapinta n.21 (Roma, Campo de’ Fiori)

Per informazioni: tel. 06 6877965 – 06 896277

e-mail cappellaorsini@gmail.com   www.cappellaorsini.it