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Teatro – I Petito’s Play fanno splendere la tradizione partenopea con: “E’ TUTTA UNA FARSA”. In scena al Marconi di Roma fino al 20 dicembre

12 Dicembre 2015 - ARCHIVIO

Di: Fabiana Carucci

Due ore di spettacolo che volano via come un soffio quelle a firma dei fratelli Gallo, alias Petito’s Play, che hanno riportato la Farsa napoletana in scena al teatro Marconi di Roma. Avete ancora due settimane per non perdere una bellissima performance atta a riscoprire la tradizione teatrale pura di stile partenopeo, attualizzandola con punte ad hoc di modernità, che ben si amalgamano col contesto.

E’ TUTTA UNA FARSA porta la firma di Gianfranco Gallo in scena col fratello Massimo e Bianca Gallo, con Arduino Speranza, Anna De Nitto, Gianluca Di Gennaro, Ursula Mascetta e Francesco Russo.

Siamo alle pendici del Vesuvio, in un’osteria di passaggio che diviene centro d’incontri casuali o…no? I personaggi si accomodano, si confrontano, si alleano, si svestono e travestono, si mascherano e punzecchiano, mangiano e scappano, nella commedia degli equivoci e dell’arte della vita per eccellenza.

Dopo l’intervallo ci si sposta in una camera da letto ove…tutti i nodi vengono al pettine e con una via vai, così, come è la vita, quella spensierata, divertente, scanzonata e maliziosamente pettegola, ma mai cattiva per davvero.

La tradizione pura del teatro “d’aspetto” è pienamente rispettata, con i due Gallo, figli del compianto Nunzio, che si servono battute a vicenda su un vassoio d’argento, in un ritmo da pennellata, sostenuto e pienamente godibile.

Il buon duo dei fratelli De Filippo avrebbe applaudito con gioia ai propri eredi di scena, così come pure i Giuffrè, i Maggio e quanti hanno reso onore a questo far teatro assestandosi battute a vicenda in una complicità ed alleanza sanguigna e d’intesa mentale. Veramente colpisce la naturalezza di come i nostri calcano la scena.

Complimenti anche alla direzione artistica del teatro, a cura di Felice della Corte, con un palco incorniciato da un’enorme e splendida maschera di Pulcinella, sipario mobile per introdurre la scena in modo squisitamente alternativo, per abbracciare poi gli attori nel suo chiudersi quasi a proteggere il prezioso bottino artistico.

Finalmente! Ci voleva proprio questa boccata d’aria fresca, questo ritorno di spessore teatrale di qualità, questo far riflettere con ironia e leggerezza, queste due ore di risate e spensierata serenità. Merce rara di questi tempi, quanto agognata, necessaria e gradita.

Il pubblico ringrazia e s’inchina all’Arte! Avanti così Petito’s Play.